L’olio essenziale di bergamotto è ricavato dalla Citrus bergamia, una pianta della famiglia delle Rutaceae. Conosciuto per le sue proprietà calmanti e antisettiche, è utile contro stress e depressione.
L’olio essenziale di bergamotto è ricavato dalla Citrus bergamia, una pianta della famiglia delle Rutaceae. Conosciuto per le sue proprietà calmanti e antisettiche, è utile contro stress e depressione.
- Proprietà e benefici dell’olio essenziale di bergamotto
- Descrizione della pianta
- Uso e consigli pratici
- Controindicazioni dell’olio essenziale di bergamotto
- Cenni storici
Proprietà e benefici dell’olio essenziale di bergamotto
Antidepressivo in aromaterapia trova impiego nel combattere lo stress e per ridurre gli stati di agitazione, confusione, depressione e paura, riportando ottimismo e serenità. Se inalato, induce uno stato d’animo gioioso e dinamico, eliminando i blocchi psicologici. Rende capaci di dare e ricevere amore, di irradiare felicità intorno a sé e curare gli altri.
Calmante agisce sul sistema nervoso contrastando gli stati d’ansia, è un efficace rimedio in caso di insonnia, perché rilassa, conciliando il sonno.
Antisettico come tutti gli olii essenziali se applicato sulla pelle, previa diluizione, svolge una potente azione antibatterica e disinfettante, in caso di ascessi e acne. In lavande vaginali è indicato contro la cistite, leucorrea e altre infezioni e irritazioni del tratto urogenitale. In sciacqui, per gargarismi è consigliato contro l’alitosi.
Descrizione della pianta
Alberello alto poco più di 4 metri, ha un tronco dritto a sezione rotonda, corteccia grigiastra ed è ben ramificato. Le foglie, non cadono mai nemmeno in inverno, sono ovali lisce e lucide, come quello dell’arancio.
I fiori, con corolla a cinque petali, sono bianchi e molto profumati. I frutti del bergamotto sono verdi tondeggianti, quando giungono a maturazione diventano gialli, simili a piccole arance sono composti da tre parti distinte: la buccia (Esocarpo) che è ricca di “otricoli“, piccole cavità piene di una olio essenziale; sotto la buccia si trova un tessuto bianco leggermente giallo piuttosto compatto (Mesocarpo); e infine la polpa (Endocarpo) divisa in 10-15 spicchi che contengono i semi, il succo è di sapore acido amarognolo.
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Parte utilizzata
Buccia del frutto quasi maturo
Metodo di estrazione
Spremitura a freddo – Pelatrice
Nota dell’olio essenziale di bergamotto
Nota di testa: profumo tenue fresco, fruttato e leggermente balsamico
Uso e consigli pratici
Diffusione ambientale: 1 gc per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di olii essenziali, o negli umidificatori dei termosifoni.
Semicupio preparate l’acqua fino a coprire tutto il bacino. Aggiungete 8 gocce di essenza di bergamotto e rimanete immerse per almeno un quarto d’ora. Ripetete quotidianamente, anche due volte al giorno contro le irritazioni urogenitali
Gargarismi: in un bicchiere di acqua tiepida mettete 5 gocce di bergamotto. Fate sciacqui prolungati, almeno due volte al giorno, contro alitosi, ascessi e infezioni della bocca.
Controindicazioni dell’olio essenziale di bergamotto
L’olio essenziale di bergamotto è fototossico, per cui se applicato sulla pelle evitare esposizioni solari. Le furocumarine, come il bergaptene, causano sulla cute sensibilizzazione e pigmentazione, in seguito ad esposizione a luce solare diretta.
È pertanto necessaria precauzione se l’olio si applica sulla cute! A parte ciò l’olio essenziale di bergamotto è atossico e non irritante.
Cenni storici
Alcuni fanno derivare il suo nome dal turco beg armudi = “pero del signore”, per la sua similarità con la forma della pera bergamotta; altri dalla città di Bergamo dove il suo olio fu venduto la prima volta.
Non si conosce l’esatta genesi di questo agrume, il colore giallo indicherebbe una derivazione per mutazione genetica a partire da preesistenti specie agrumarie quali limone, arancia amara o limetta.
Alcune leggende lo vedono originario delle isole Canarie, da cui sarebbe stato importato per opera di Cristoforo Colombo, altre fonti propendono per Cina, Grecia, o dalla città di Berga in Spagna.
Una di queste leggende narra la storia del moro di Spagna, che vendette un ramo, per diciotto scudi, ai signori Valentino di Reggio Calabria, i quali lo innestarono su un arancio amaro, in un loro possedimento nella contrada “Santa Caterina”. In questa provincia il bergamotto ha uno dei suoi migliori habitat: in nessun’altra parte del mondo vi è un luogo in cui quest’agrume fruttifichi con la stessa resa e qualità di essenza. Infatti, anche se è coltivato in Costa d’Avorio, Argentina, Brasile la qualità dell’essenza ottenuta non è comparabile con quella dei bergamotti calabri.
La sua coltivazione si è sviluppata soprattutto per la produzione di profumi e più in generale nell’industria cosmetica. Nella città di Colonia, Paolo Feminis iniziò a produrre l’Aqua admirabilis un profumo a base di bergamotto. Il vero e proprio sviluppo nella produzione del profumo è però merito di un suo nipote, Gian Maria Farina, emigrante italiano, che nel 1704 avviò in quella città la produzione dell'”Acqua di Colonia“.
Qualunque sia la sua storia o l’etimologia del suo nome, l’olio essenziale di bergamotto, si usa da tempo nella medicina popolare, per la cura di febbre, inclusa la malaria, e per i parassiti intestinali.
(fonte: https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/rimedi-naturali/oli-essenziali/olio-bergamotto.html)
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